In molte regioni d’Italia a metà ottobre è stato possibile accendere il proprio impianto di riscaldamento per l’inizio della stagione invernale 2020/2021.

In Emilia Romagna è stato possibile accendere il riscaldamento il 15 ottobre, in particolare per quegli impianti che sono situati nei territori classificati come zona climatica E, ovvero in quasi tutta la regione, al di fuori di alcuni territori dell’appennino emiliano-romagnolo che sono classificati come zona climatica F, per i quali non vi sono limitazioni temporali per l’accensione degli impianti. Infatti in questi territori è facile che in estate si verifichino dei periodi dove la temperatura esterna scende parecchio e quindi che vi sia la necessità di riscaldarsi.

Tutti i responsabili dell’impianto (colui che utilizza a qualsiasi titolo l’impianto termico) sono tenuti a rispettare i periodi di accensione degli impianti termici destinati alla climatizzazione invernale, quindi oltre al periodo di accensione, devono fare attenzione anche alle ore totali giornaliere che l’impianto può rimanere acceso. Per la zona climatica E è possibile tenere acceso l’impianto termico fino a 14 ore al giorno dalle 5 del mattino fino alle 23 della sera.

Questi limiti sono previsti già da molti anni, dall’entrata in vigore del D.P.R. n°412 nel 1993 e dal D.P.R. n°74 nel 2013, i quali nel 2017 sono stati recepiti dalla regione Emilia Romagna con l’entrata in vigore del regolamento regionale n°1 del 2017, tra cui ha reso obbligatorio l’accatastamento degli impianti tramite il portale informatico CRITER.

E’ molto importante che tutti rispettino i limiti imposti dalla legge per l’accensione degli impianti termici, in questo modo si limiteranno le emissioni di gas serra in ambiente (CO2), si eviteranno inutili sovra consumi di combustibile e si risparmierà sulla bolletta. Inoltre per mantenere gli impianti di riscaldamento efficienti è fondamentale effettuare la manutenzione ordinaria, in particolare per i generatori di calore aventi una potenza sotto i 35 kW deve essere eseguita annualmente. In Emilia Romagna ogni due anni deve essere eseguita la così detta “prova dei fumi” che viene riportata nel rapporto di efficienza energetica, a cui deve essere allegato il bollino “calore pulito” (7 euro per i generatori sotto i 35 kW) ovvero la tassa regionale obbligatoria.

In conclusione tutti i responsabili dell’impianto devono ricordarsi di: tenere acceso l’impianto di riscaldamento solo per il tempo necessario, eseguire la manutenzione ordinaria e pagare il bollino “calore pulito” quando è richiesto per legge; qualora non vengano rispettate queste regole si rischia la sanzione amministrativa che nei casi più gravi può arrivare fino a 3000 euro.

Pubblicato da Francesco Bellosi

Tecnico nel settore della termotecnica ed esperto di contenuti digitali

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